La chirurgia orale si esegue per diverse patologie quali innesti di osso e rigenerazione ossea, asportazioni di cisti, tumori del cavo orale, rialzi del seno mascellare, estrazioni complesse di elementi dentali.
L’intervento di chirurgia orale più conosciuto e diffuso è l’estrazione del dente. Sono diverse le cause che portano ad dovere effettuare un’estrazione: un dente cariato o fratturato; denti accavallati o inclusi; malattia parodontale; dente infetto; granuloma, dente del giudizio incluso.
In parodontologia se le tasche hanno una profondità maggiore di 5 mm, si ricorre alla chirurgia orale parodontale.

In gnatologia la chirurgia ortognatica è la chirurgia correttiva della forma anatomica della mascella, è necessaria nei casi di mal occlusione. Questo problema da’ problemi all’articolazione temporo mandibolare, si manifesta con dolori alle spalle e al collo, ronzii nelle orecchie, digrignamento dei denti, bruxismo.

La chirurgia orale è fondamentale per un corretto inserimento degli impianti mediante chirurgia guidata. Prima di inserire degli impianti è necessario valutare  le caratteristiche dell’osso alveolare che deve avere una dimensione che consenta di inserire l’impianto con almeno 2 mm di spessore osseo su tutti i lati dell’impianto stesso.

In questi tipi di trattamento, è importante valutare le condizioni e le caratteristiche dell’osso alveolare per verificare che siano idonee all’effettuazione dell’intervento stesso, in modo da evitare riduzioni di volume che vengono chiamate atrofie ossee.
Tali atrofie sono causate dalla pregressa perdita dei denti o dagli effetti di una parodontopatia. In questi casi, per poter inserire uno o più impianti dentali, risulta fondamentale aumentare prima il volume dell’osso alveolare.

E’ importante seguire le indicazioni dell’odontoiatra per prevenire complicanze post intervento, questo consente di velocizzare i tempi di guarigione e di ridurre al minimo il dolore.