Il parodonto è l’insieme delle seguenti strutture anatomiche: gengiva, cemento radicolare, legamento parodontale, osso alveolare.
Le cause della parodontite sono molteplici: familiarità/predisposizione genetica, presenza di malattie o condizioni sistemiche (diabete, immunodepressione, gravidanza, ipertensione arteriosa), fumo, scarsa igiene orale quotidiana, mancanza di programmazione di periodiche sedute di igiene professionale orale.
i sintomi della malattia parodontale sono: sanguinamento delle gengive, dolore e sensibilità al caldo e al freddo, abbassamento delle gengive, mobilità dei denti, alitosi, perdita di supporto osseo.
La cura non chirurgica della parodontite consiste nello scaling e root planing che consistono in una pulizia accurata delle superfici radicolari e dentali rimuovendo placca e tartaro dalle tasche parodontali profonde rendendone liscia la superficie radicolare.
La cura chirurgia chirurgica della parodontite mira a correggere i difetti della gengiva, consiste in prelievi di tessuto gengivale da siti donatori, in modo da riparare difetti dovuti a gengive ritirate (recessioni gengivali) e di prevenire ulteriori retrazioni dovute a successive perdite di osso.
La cura della malattia parodontale si attua con una procedura rigenerativa quando l’osso di supporto del dente è stato distrutto ed un difetto osseo si è creato attorno alla radice del dente. In questi casi, è possibile rigenerare l’osso andato distrutto tramite il ricorso ad innesti d’osso protetti da membrane bio riassorbibili. La rigenerazione del tessuto osseo è una procedura che serve a ricreare nuovo osso, utile anche in previsione di una futura terapia implantare, attendendo un tempo di almeno 12 mesi.
Nella malattia parodontale la chirurgia ossea resettiva si effettua per rimodellare il profilo anatomico all’osso circostante le radici dentali e per eliminare i recessi ove si riscontrano tessuti granulomatosi, questa tecnica viene associata alla riduzione delle tasche parodontali.
E’ essenziale che il paziente sia scrupoloso nella pulizia domiciliare con spazzolino elettrico o manuale, filo interdentale e/o scovolino e che si sottoponga periodicamente a sedute di igiene orale (ablazione del tartaro) e levigature radicolari sottogengivali.
La rimozione della placca batterica deve avvenire ogni 12 ore, per evitare che aderisca saldamente al dente.
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